Standard Jazz Modale:
Footprints
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L’introduzione del brano è costituita da un ostinato di contrabbasso su un arpeggio di C minore, in posizione aperta (open position) che viene raddoppiata dal pianoforte.
La melodia si articola in tre frasi che partono sempre dalla stessa nota per concludere ogni volta in modo differente e questa è una delle caratteristiche dei temi blues.
Armonicamente il brano ha per le prime quattro battute l’accordo di Cmin7 e nella misura 5, anziché andare sul IV (come tipicamente succede in un blues), notiamo che il contrabbasso rimane sull’arpeggio di Cmin con la quarta al posto della quinta mentre il pianoforte suona l’accordo di Fmin7 con la nona.
Footprints è composto da 12 misure in C minore, ed è considerato un blues a tutti gli effetti se lo interpretiamo in 6/4. Qui nasce una prima diatriba sul metro preferibile da usare; spesso infatti lo troviamo scritto il ¾ (es. sul Real Book) e ciò rende la struttura più lunga, raddoppiata. Senza dubbio la versione in 6 appare più lineare e chiara anche perché le frasi musicali sembrano finire proprio ogni quattro misure.
La struttura del brano è quindi: AAB e più precisamente:
Intro (4battute) + A (4 batt.) + A (4 batt.) + B (4 batt.)
Il contrabbasso quindi resta su un pedale di tonica che “modalizza” il brano rendendolo affascinante; a misura 7 si torna all’accordo di partenza.
Con l’utilizzo del pedale, Shorter fa sì che il secondo accordo abbia una doppia interpretazione: da un lato può essere un Fmin11/C oppure, se si osserva il risultato complessivo, può essere un Cmin11 (b13) ed assumerebbe un senso modale proprio perché questo accordo possiede le note del modo eolio di C.
Per riassumere, il pedale di tonica non fa altro che modalizzare il passaggio rendendolo come un cambio di modo, da C minore dorico a C minore eolio.
Questo ostinato verrà conservato da Ron Carter anche durante i soli di Shorter e Hancock, senza cambiare mai.
Un altro appunto che bisogna considerare in questo brano è l’interpretazione che viene fatta riguardo le ultime quattro misure finali. Il Real Book riporta due misure in D7 e due in Db7 e poi quattro battute di C, intendendola come una cadenza II – V – I (D7 dominante secondaria del V, cioè di G7; Db7 sostituzione di tritono di G7).
Es 2. Ultime misure di Footprints (in 3/4 Real Book’s version) :
|D7 | |Db7 | |Cmin7 | |
V/V tritono/V I
In realtà l’armonia pensata da Wayne Shorter è differente, è più complessa; gli accordi originali sono:
Es 3. Ultime misure di Footprints (in 6/4) :
|F#min7b5 F7(13,#11) | E7(alt) A7 (alt)| Cmin7 | |
Notiamo che il primo accordo (F#min7b5) è seguito da F7(13,#11). Si può intendere come una cadenza II-V-I di E perché F7 è la sostituzione di tritono di B7. La sequenza dovrebbe risolvere su D ma Shorter decide di arrivare di nuovo alla tonica del brano (Cmin).
Tutti questi esempi rendono le armonie di Shorter meravigliosamente uniche e sofisticate.
Versioni Consigliate:
Miles Davis - Footprints
Wayne Shorter - Footprints